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Arta Terme, 22-25 giugno 2011


Quest’anno l’Assemblea dell’UIC si è tenuta ad Arta Terme, in Friuli, terra ricca di montagne e salite, quanto di meglio si potrebbe desiderare per dei Cacciatori di Passi e Salite. Questi posti erano a me totalmente sconosciuti, ciclisticamente parlando, per cui, con due compagni amanti anche loro delle salite, ma che nonostante la mia insistenza non riesco a convincere ad associarsi all’UIC, partiamo alla volta del Friuli già mercoledì 22 giugno. La trasferta dal Piemonte è assai lunga; giungiamo ad Arta poco prima di mezzogiorno, il programma è cimentarsi sin da subito con il terribile Zoncolan, ovviamente dal classico versante di Ovaro. Pranzo leggero in albergo e partenza poco prima delle due; percorriamo il fondovalle aggirando Tolmezzo, quindi Villa Santina e in breve siamo ad Ovaro, rifornimento d’acqua e via! I primi tre km fino a Liariis sono impegnativi ma abbordabili, ma i sei successivi sono un’altra storia... Devo dire che questa salita è veramente dura, anche per l’assenza di curve; i lunghi tratti pressoché rettilinei mettono a dura prova il morale, specialmente se la velocità media è di 5 - 6 km l’ora... Con solo tre o quattro soste per scattare qualche foto, ma soprattutto per riprendere fiato, raggiungo la vetta, ancora foto, discesa a Priola e rientro ad Arta; per oggi può bastare. Giovedì: Nonostante le previsioni meteo poco rassicuranti, partiamo decisi per il giro in programma: direzione Paularo, Passo Cason di Lanza, Pontebba, Passo di Pramollo, discesa in Austria, risalire la Obergailtal fino a Mauthen, salita al Passo di Monte Croce Carnico e rientro alla base; totale 133 km e oltre 3200 m. di dislivello. Il Passo Cason di Lanza si rivela assai ostico: pendenze paragonabili allo Zoncolan, per fortuna con più curve e diversi tratti meno ripidi che concedono tregua; il Pramollo è una bella salita regolare e panoramica, molto piacevole. Sosta e pranzo al passo. Nella risalita della valle in Austria ci tocca il vento contrario, e come premio finale tutta la salita al Monte Croce Carnico la faremo sotto la pioggia; in cima sosta ristoratrice al bar (birretta) e per fortuna smette di piovere e possiamo rientrare un po’ meno bagnati. Venerdì: Tra le tante opzioni possibili scegliamo di andare a vedere questo famigerato Monte Crostis; Partenza alla volta di Ravascletto, Sella Valcalda, discesa a Tualis e attacchiamo la salita, che, pur descritta come terribile, tutto sommato mi è parsa abbastanza abbordabile, impegnativa ma non estrema, giusto un km nel finale un po’ più ostico. La parte sterrata dopo la cima è pressoché in piano e si può percorrerla in tranquillità, ammirando il magnifico panorama. La discesa, per gli amanti del genere, è tra le più divertenti che abbia mai avuto occasione di fare. Ridiscesi a Ravascletto, sosta pranzo e quindi rientro ad Arta con soli 63 km percorsi ma quasi 1800 m. di dislivello. Il sabato è previsto l’appuntamento alla Sella di Rioda con l’inaugurazione del cartello di valico installato proprio in occasione del raduno UIC; partiamo poco dopo le sei di mattina: considerando 65 km e 1900 m. di dislivello, attraversando anche il bellissimo Passo del Pura,per essere puntuale all’appuntamento ho calcolato che mi occorrono circa 5 ore, infatti giungo alla Sella pochi minuti dopo mezzogiorno. Attendiamo l’arrivo di qualche ritardatario, quindi foto di gruppo e ci avviamo verso la Sella Ciampigotto, dove sostiamo per un lauto pranzo con piatti tipici. Dopo la lunga e piacevole discesa nella Val Pesarina, giunti a Comeglians, Luca in compagnia del socio Andrea Andrione decide di rientrare ad Arta attraverso la Sella di Valcalda, mentre Mattia ed io, non paghi, ci avventuriamo tra i piccoli paesini a ridosso di Villa Santina: una serie interminabile di saliscendi tra fitti boschi con pendenze sempre a doppia cifra! Rientriamo all’albergo alle 19:30 con 131 km e quasi 3200 m. di dislivello. La sera, dopo una ricca cena si svolge la consueta assemblea dei soci. Termina così la nostra avventura in Carnia, resta il rammarico per le salite che non si sono potute fare, dal Monte San Simeone alla Forcella Lius, la Sella Canizza, Monte Rest... ma sarà un ottimo motivo per tornare in questa terra magnifica e accogliente.

Enzo Santa socio UIC n° 29
Luca Biganzoli
Mattia Gandaglia

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